lunedì 19 luglio 2010

LONIGO MEDJUGORIE

"E' stata un'esperienza bellissima" dice Enzo, "forse la meglio riuscita tra tutte quelle intraprese" dichiara Bruno.
Sono loro gli esperti decani del gruppo di validi ciclisti che hanno raggiunto con le loro bici il santuario bosniaco di Medjugorje. Nove persone in tutto, sei pedalatori e tre preposti alla logistica e alla conduzione dei necessari mezzi meccanici d'appoggio.
Alla partenza davanti al duomo di Lonigo, oltre al sindaco Boschetto e all'assessore allo sport Nisticò, a fare corona per i saluti di congedo, c'era anche un nutrito numero di amici ciclisti, che con le loro bici, hanno accompagnato poi i partenti per un buon tratto della prima tappa.
La clemenza del tempo li ha favoriti e non hanno fortunatamente avuto grossi inconvenienti durante il tragitto che, comunque, non si può certo considerare una passeggiata visti i quasi 1000 Km. percorsi con tappe quotidiane di circa 150 Km. cadauna. E' un bell'exsploit fatto da persone normalissime, non tanto per sentirsi forti, quanto piuttosto per scoprire i propri limiti e farne esperienza di vita. Del resto la bicicletta, intesa come fatica, si può leggere come metafora della vita stessa, sempre pronta a presentarci delle salite, se non addirittura alle volte delle cadute, che però devono servire per riproporci poi sul palco della vita più temprati di prima.
Il viaggio poi, aiuta a sciogliere i lacci della quotidianità e, introducendo nuovi orizzonti diventa anche foriero di nuovi pensieri positivi nei rigenerare sia il corpo che lo spirito.
Il gruppo aiuta invece la coesione sociale. E' un fare comunella che si trasforma nelle difficoltà in comunione, una compartecipazione che mette voglia di ripartire con nuove iniziative che sono per ora ad uno stadio latente, ma che sicuramente troveranno concretezza realizzativa nei mesi a venire per dar vita ad una nuova avventura l'anno prossimo.
Domenico Battaglia